Il 20 settembre 2024, nell’ambito dell’evento “Fertilia Città di Fondazione,” si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “Sulle Rotte del Leone: Un profondo legame identitario tra Sardegna, Istria e Triveneto.” Questo incontro ha riunito diverse figure istituzionali e rappresentanti delle comunità coinvolte, creando un’occasione per riflettere sulle radici comuni, le sfide del futuro e il ruolo fondamentale della memoria e dell’identità culturale.
Una tavola rotonda ricca di interventi
L’evento, introdotto da Mauro Manca, Presidente del Comitato Provinciale ANVGD Sassari-Fertilia, ha visto la partecipazione di personalità provenienti da diverse regioni e comunità: Jessica Acquavita, Vicepresidente della Regione Istriana (Croazia); Michele Babuder, Assessore di Politiche del territorio del Comune di Trieste; Ornella Piras e Raffaella Sanna, Assessori al Turismo e alla Cultura del Comune di Alghero; Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto; Renzo Codarin, Presidente Federesuli; Franco Cuccureddu, Assessore al Turismo della Regione Sardegna; Valdo Di Nolfo, Consigliere Regionale della Sardegna; Paolo Demarin, Presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana; Ettore Licheri, Senatore della Repubblica e Vice Presidente della Commissione Esteri del Senato, e Rodolfo Ziberna, Sindaco di Gorizia.
La memoria storica come radice comune
La tavola rotonda, che si è aperta con il saluto di Ornella Piras e Raffaella Sanna, rispettivamente Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Alghero e di Jessica Acquavita, Vice Presidente Italiana della Regione Istriana, ha evidenziato il profondo legame tra le comunità della Sardegna, dell’Istria e del Triveneto, una connessione nata da un passato difficile ma ricco di significato, segnato dal fenomeno dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. Gli interventi hanno sottolineato la necessità di mantenere viva la memoria di queste vicende storiche, spesso dimenticate, e di trasmetterla alle nuove generazioni.
Il Senatore Licheri, dopo aver portato i saluti della Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha evidenziato il ruolo della politica che sui temi dell’identità e della memoria deve saper superare le divisioni, di qualsiasi genere esse siano, per sostenere un percorso di vera europeizzazione che parta “dal basso”, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni e le comunità, che diventano in questo modo protagoniste di processi di integrazione vera, impossibile da raggiungere con provvedimenti calati dall’alto.
Di rilievo anche gli interventi di Franco Cuccureddu, Assessore del Turismo della Regione Sardegna e Michele Babuder, Assessore del Comune di Trieste, giunto in rappresentanza del Sindaco Dipiazza, mentre Renzo Codarin, Presidente di Federesuli, organismo che raggruppa le più rappresentative Associazioni degli esuli presenti in Italia, ha espresso grande soddisfazione per un evento storico nel quale emerge la volontà di vedere tutti i soggetti istituzionali e le Associazioni unite nel tentativo di costruire insieme un futuro di pace e di vera unità.
Il senso di comunità e l’integrazione sono stati temi centrali della discussione, con Fertilia come esempio virtuoso di rigenerazione urbana e identitaria. Valdo Di Nolfo, Consigliere Regionale della Sardegna, ha espresso gratitudine verso la comunità di Fertilia per la sua capacità di unire persone, culture e storie, creando un tessuto sociale forte e coeso.
L’educazione e la trasmissione dell’identità
Paolo Demarin, Presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, ha lanciato la proposta di creare a Fertilia un centro dedicato all’educazione, che possa ospitare studenti italiani provenienti dall’Istria e dalla Sardegna. L’obiettivo sarebbe quello di trasmettere alle giovani generazioni la storia di Fertilia, promuovendo una maggiore comprensione delle vicende che hanno segnato la vita di queste comunità e il valore del loro patrimonio culturale.
Questa iniziativa sottolinea l’importanza della formazione e della memoria come strumenti per consolidare i legami tra comunità e garantire la continuità delle tradizioni.
Riflessioni sul superamento dei confini
Uno degli interventi più significativi è stato quello di Rodolfo Ziberna, Sindaco di Gorizia, che ha portato l’esperienza di Nova Gorica-Gorizia, capitale europea della cultura nel 2025. Ziberna ha spiegato come la città, un tempo simbolo di divisioni e confini, sia diventata oggi un esempio di dialogo e cooperazione, offrendo un modello per tutte quelle realtà che cercano di superare i propri traumi storici e costruire un futuro condiviso.
Il valore dell’identità
Il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha quindi evidenziato il forte legame tra Fertilia, il Veneto, l’Istria, Fiume e la Dalmazia e le terre del Polesine Ferrarese, che si riconoscono nella tradizione culturale della Repubblica di Venezia, la cui eredità ha inciso profondamente sulle popolazioni che oggi stanno dando dimostrazione di voler ricostruire, proprio partendo da questi legami inscindibili, i fili spezzati dalla storia, per offrire alle nuove generazioni un esempio teso a dimostrare che esiste la possibilità di superare le divisioni del passato. Un fatto importante in un’epoca contraddistinta da nuove divisioni e nuovi conflitti.
Un evento tra memoria e futuro
L’incontro si è concluso con l’annuncio delle attività culturali previste per i giorni successivi a Fertilia, volte a celebrare la storia e l’identità della città e a rafforzare i legami tra le comunità coinvolte. Le serate di musica e gli appuntamenti culturali hanno avuto come scopo quello di tenere viva la memoria storica, ma anche di guardare al futuro con ottimismo e spirito di rigenerazione.
La tavola rotonda “Sulle Rotte del Leone” è stata dunque un importante momento di riflessione e condivisione, che ha messo in luce non solo le sfide storiche affrontate dalle comunità di Fertilia, Sardegna, Istria e Triveneto, ma anche le potenzialità di una memoria condivisa come base per costruire un futuro più inclusivo e consapevole.
La musica come linguaggio universale
La serata si è conclusa quindi con un’esibizione musicale in grado di dar voce a tante diverse identità culturali, in rappresentanza dei vari territori coinvolti, accompagnata da un assaggio di “polenta concia”, preparata dalla Proloco di Arborea, che custodisce e preserva in modo impeccabile le tradizioni della cultura veneta in Sardegna.
Dapprima si è esibito il Coro Parrocchiale di San Marco a Fertilia, con alcuni brani in omaggio alla comunità giuliano dalmata, poi è stata la volta della cantautrice Claudia Crabuzza, che ha interpretato due brani in lingua algherese, attingendo per il primo dal suo repertorio personale e per il secondo dalla tradizione algherese, subito dopo si è esibito il Coro Baraz, che ha eseguito brani della tradizione popolare della Sardegna e di seguito, apprezzatissimo, il Coro Santa Cecilia di Arborea, che ha eseguito alcuni brani della tradizione veneta, tipica della Città di Fondazione sorta nei pressi dell’oristanese. Ecco quindi che si è esibito il Gruppo Folkloristico della Comunità Italiana di Dignano d’Istria, un magnifico momento che ha rappresentato il superamento dei confini verso le terre oggi croate. In ultimo è stata la volta della performance della scatenata band “Caffè Havana Sambuca e Lambrusco” giunta da Ferrara a portare il dialetto ferrarese che ha caratterizzato i loro brani, che a breve saranno inseriti in un CD.
Una serata che ha offerto un esempio di come la musica sia un linguaggio universale in grado di riunire i popoli, come diceva il musicista Berto Masseni, esule istriano, che dopo tanti anni vissuti a Fertilia ha deciso di concludere la sua vita proprio nella Città estense di Ferrara.
















